SPEZIE: UNA MINIERA DI BENESSERE

SPEZIE: UNA MINIERA DI BENESSERE – Un viaggio che continua

La ricerca sulle proprietà terapeutiche di questo vero e proprio cibo è in continua evoluzione e promette bene basti pensare alla sempre più diffusa applicazione in vari campi come, per esempio, quello farmacologico e cosmetico dove spesso, i principi attivi, vengono ricavati anche dalle spezie.

Raramente altri prodotti hanno avuto un utilizzo così diffuso e assunto così tanti significati.

Protagoniste di battaglie sanguinolente e scambi strategici di merci, le spezie rimangono ancora oggi avvolte in un nugolo misterioso e affascinante come pietre preziose del regno vegetale contenute in una miniera ancora tutto da scoprire.

Un po’ di storia

Le spezie, conosciute e amate fin dall’antichità, sono state utilizzate per conservare e conferire sapore ai cibi, rendere profumati i cosmetici, onorare le divinità, come coloranti (ad es. curcuma e zafferano) e veri medicamenti naturali.

La maggior parte delle spezie non sono soltanto di aiuto al gusto dei cibi, ma anche alla salute.

Esse sono utilizzate per modificare le qualità degli alimenti, per renderli maggiormente digeribili e ridurre gli eventuali effetti negativi del cibo troppo industrializzato dell’Occidente.

Gli archeologi stimano che già nel 50.000 a.C. gli esseri umani avessero utilizzato le qualità speciali delle piante aromatiche per insaporire il loro cibo. 

L’uomo primitivo avrebbe utilizzato le spezie dall’odore dolce per migliorare il sapore del cibo e per conservarlo Ma anche nei rituali per guarire sé stesso e connettersi con le divinità. 

La storia delle spezie indiane ha più di 7000 anni (Ayurveda). 

Già secoli prima della scoperta della Grecia e di Roma, i velieri trasportavano spezie, profumi e tessuti indiani in Mesopotamia, Arabia ed Egitto. Fu il richiamo di questi che portò molti marittimi sulle coste dell’India.

Nella grande conoscenza egizia, le spezie rallentavano fortemente la proliferazione dei batteri eliminando la causa principale della decomposizione dei corpi.

Il pepe, ottimo conservante, sarebbe stato così capace di garantire al faraone la vita eterna. Furono proprio due grani di pepe ad essere individuati nel setto nasale della mummia di uno dei più grandi faraoni d’Egitto, Ramsete II.

Anche nella Bibbia (XII sec. a.C.) le spezie erano apprezzate per un’ampia varietà di usi, tra cui offerte religiose, rituali di sepoltura, medicine, commercio e condimento. Ad esempio, nel Cantico dei Cantici dove si parla di diverse spezie come la cannella e lo zafferano o durante l’imbalsamazione del corpo di Gesù.

Il commercio delle spezie si sviluppò in tutto il Medio Oriente intorno al 2000 a.C. con cannella e pepe. La rotta delle spezie, conosciuta anche come “via delle spezie”, collegava il vecchio continente europeo all’India, e venne praticamente “aperta” ad opera dei portoghesi, più precisamente dal principe Enrico il Navigatore, promotore della missione portata a termine da Vasco de Gama nel 1498.

I coltivatori di spezie ora esportano i loro prodotti attraverso le proprie organizzazioni o attraverso case di esportazione. Le spezie sono ora distribuite da produttori alimentari, grossisti e rivenditori.

Le virtù delle spezie

Il termine spezie, dal latino medievale “species”, sta ad indicare merce, sostanze pregiate che si differenziano dalle merci ordinarie.

Le spezie, nel loro più ampio significato, sono foglie, fiori (es. chiodi di garofano), frutti, semi (es. il pepe), corteccia (es. la cannella), radici (es. zenzero e curcuma), stimmi (es. lo zafferano) di piante originarie dell’India, Indonesia, regioni dell’Asia meridionale e sudorientale e, in genere dei Paesi tropicali, successivamente importate fra i popoli del bacino del Mediterraneo. Fra le spezie un posto di rilievo è da attribuire al pepe che, ampiamente diffuso nei tempi passati, è ancor oggi la spezia più venduta.

Il termine inglese “drug” (farmaco-medicinale) deriva direttamente dal sostantivo droga, il cui significato non è quello di sostanza da abuso (in inglese doping) ma la denominazione data dagli antichi medici e dai moderni botanici alle parti di una pianta contenenti principi attivi utilizzabili per i loro effetti benefici.

Uno stile di vita sano ed equilibrato richiede un’alimentazione antinfiammatoria che dovrebbe essere arricchita con le spezie.

Così facendo si consumeranno cibi ricchi di composti con attività antiossidante e in grado di regolare le molecole e le vie di segnale in causa nell’infiammazione cronica e, non da poco, potrà essere ridotto il consumo di sale.

Il loro consumo giornaliero nel contesto della dieta mediterranea e di uno stile di vita sano offre una buona soluzione.

Le spezie sono da considerare vere e proprie amiche ed alleate in cucina.

La ricerca scientifica ha confermato che molte di esse contengono potenti principi attivi, utili per prevenire e curare diverse malattie.

La vera magia ed il potere delle spezie risiedono nella grande ricchezza di composti i cosiddetti fitonutrienti, potentissimi antiossidanti (non ancora completamente noti) dal punto di vista biochimico e funzionale, sono in grado di prevenire e curare molte patologie. Si posizionano come fulcro nell’asse cibo/salute/benessere in quanto sono in grado di riequilibrare migliorando e potenziando gli alimenti conferendo loro un valore nutraceutico perché nutrono, prevengono e curano, legato all’azione sinergica di più composti che determinano un’azione funzionale ben specifica.

Esse svolgono:

  • azione preventiva (ad es. migliorano le difese immunitarie);
  • azione antimicrobica (ad es. proteggono da infezioni batteriche);
  • azione di assorbimento dei nutrienti (ad es. stimolano la produzione di succhi gastrici diminuendo i tempi di digestione);
  • azione tonico-nervina (potenziamento psico-fisico ad azione ergogena).

Certamente questi non sono pochi motivi per indurci a fare un po’di spazio nella nostra dispensa che acquisterà colore e profumo tutte le volte che l’apriremo.

Se poi, a queste caratteristiche, aggiungiamo anche le proprietà terapeutiche in grado di prevenire o curare disturbi o patologie specifiche (come confermato, ad esempio, dalle ricerche di Bharat B. Aggarwal), beh! allora possiamo accomodarci sul comodo e colorato tappeto volante delle spezie lasciandoci trasportare in questo magico mondo.

Alcuni esempi

• L’anice stellato utile per il respiro usato per produrre farmaci antivirali per il trattamento dell’influenza. Svolge un’attività significativa contro i batteri del cavo orale che causano la carie dentaria.
La Cannella per tenere in equilibrio la glicemia e preservare gli alimenti da batteri.
• Il Cardamomo per calmare i dolori e spasmi gastrici rilassando la muscolatura e favorendo il processo digestivo, per combattere l’alitosi: il cineolo è un antisettico e come tale uccide i batteri.
• I Chiodi di garofano per alleviare il dolore dentale come blando anestetico e combattere la gengivite e l’alitosi
• Il Coriandolo per alleviare i dolori addominali, crampi e gonfiori dello stomaco, indicato per stipsi (tisana). Come protezione dalla formazione di ulcere gastriche.

Sono solo alcuni esempi tratti da questo libro che contiene più di 20 spezie e le loro proprietà terapeutiche.

Di Elisabetta Ramondetti


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Bibliografia:

Antico Testamento: II delle Cronache,9
Antico Testamento: Esodo, 16:31
Bharat B.A., Le Spezie che salvano la vita, 2014, Red
Bharat B.A., Molecular Targets and Therapeutic uses of spices, 2009,
Crook William G., The Yeast Connection: A Medical Breakthrough, 1986, Giunti al Punto

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