Siamo i registi e attori di un film della realtà esterna proiettato dentro di noi. La Trama infinita del Film della nostra Coscienza. Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La Trama infinita del Film della nostra Coscienza

In ogni momento della nostra vita noi trasferiamo il mondo esterno, nel quale viviamo, al nostro interno.

Il mondo esterno è fatto di cose, persone, interazioni ed eventi… tutto questo viene percepito dai nostri sensi e rappresentato internamente a noi sotto forma di “immagini”, intese come sensazioni, emozioni, pensieri, sentimenti e ricordi…

In altre parole, gli stimoli che ci pervengono dal mondo esterno, attraverso i sensi, gli organi, i sistemi di organi (ad es. il sistema nervoso) diventano sensazioni, emozioni, pensieri sentimenti e ricordi… complesse sequenze, o meglio reti di “immagini” interiori, che mutano continuamente, a rappresentare l’unicità del momento che viviamo.

Siamo i registi e attori di un film della realtà esterna proiettato dentro di noi.

La coscienza nasce dal susseguirsi dinamico ed ininterrotto delle “immagini” di questo film.

La coscienza è sempre in prima persona: regista e attore del film interiore.

Le attuali discipline scientifiche, tuttavia, non riescono a spiegare completamente la coscienza perché la studiano da osservatore esterno, come se fosse in terza persona.

È come se il ricercatore di oggi si sedesse comodamente in platea per guardare un film della vita e cercasse di comprenderne le leggi, o persino scriverne, le equazioni da osservatore esterno distaccato. Non è così. La coscienza è dentro la realtà e viceversa.

C.G. Jung definiva la coscienza come la totalità psichica di cui l’Io, ovvero la nostra parte cosciente, è solo una piccola parte…

La coscienza umana è dunque la manifestazione invisibile e intangibile dell’Anima.

Una definizione sublime che dà un significato alla vita: la vita ha il compito di creare sempre più coscienza ovvero riscoprire l’Anima e quindi di riprendere contatto con la Divinità interiore.

Ecco il titolo del nostro film interiore: riscoprire l’Anima.

Se è vero tutto questo allora ha anche senso parlare di trama di tale film, come susseguirsi di “immagini” interiori.

Una trama infinita. Perché infinita? Perché per la psiche, in particolare quella inconscia lo spazio-tempo non esiste.

In altre parole, il nostro film interiorie si colloca in una dimensione in cui lo spazio non è più spazio ed il tempo non è più tempo.

Basta pensare alla sincronicità, spesso presente nella nostra vita.

La sincronicità è la possibilità di percepire e “conoscere” eventi che trascendono le leggi causa-effetto o che prescindono dalla freccia temporale del prima-dopo, in quanto connessi da significati o emozioni.

Gli attimi di sincronicità sono infatti la risultante di due fattori:

  1. Un’immagine inconscia che emerge spontaneamente alla coscienza come sogno, idea improvvisa o presentimento.
  2. L’accadere di un dato di fatto obiettivo nel mondo esterno che richiama l’immagine.

Allora comprendiamo meglio che è la nostra totalità psichica ad essere regista e attore, non solo la parte cosciente.

L’inconscio, secondo C. G. Jung, infatti contiene: “… ogni cosa che so, ma che al momento non penso; tutto ciò di cui ero cosciente, ma che ora ho dimenticato; tutto ciò che viene percepito dai miei sensi, ma che non viene annotato dalla mia mente conscia; tutto ciò che — involontariamente e senza attenzione — sento, penso, ricordo, voglio e faccio; tutte le cose future che dentro di me stanno prendendo forma e che a un certo momento perverranno alla coscienza…”

Come diceva Gothe “L’uomo è il maggiore e il più preciso strumento di fisica che possa esistere”.

Dall’uomo parte la Nuova Fisica della Coscienza: Questo significa mettere la coscienza, nell’accezione più ampia di totalità psichica, in prima persona nella ricerca scientifica.

Tutto ci appare come un’unica (intrecciata) rappresentazione cinematografica della psiche (conscia ed inconscia) dove ognuno di noi è al tempo stesso attore e regista… Ma la cosa ancor più straordinaria è che a tale rappresentazione partecipano anche attori di migliaia di anni fa…

Di Antonio Manzalini


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